Il nuovo statuto ha l’obiettivo di salvaguardare l’identità e i principi che hanno ispirato la nascita del MoVI, e adeguare la sua organizzazione e il suo funzionamento al nuovo contesto sociale, politico ed economico.
Dopo 26 anni dalla sua ultima modifica, il 9 dicembre 2021 è stato approvato il nuovo statuto del MoVI, la carta delle regole che definiscono il nostro Movimento e la sua operatività sul territorio.
Il contesto odierno è profondamente diverso rispetto a quello italiano nel 1993 (anno dell’ultima riforma statutaria) in virtù di una serie di trasformazioni rilevanti:
- la larghissima diffusione e l’evoluzione del volontariato organizzato; l’affermazione del terzo settore e la diffusione di forme di cristallizzazione e ibridazione organizzativa
- l’emergere di modalità di impegno sociale innovative e più informali, prevalentemente sperimentate dalle giovani generazioni;
- le modifiche normative introdotte dalla cosiddetta “riforma del terzo settore” con l’adozione del D.Lgs 117/2017 (“Codice del terzo settore”).
Pur tenendo conto di questi fattori, che hanno imposto una modifica dell’azione del MoVI per salvaguardarne l’efficacia sul territorio, il nuovo statuto è stato elaborato tenendo fede ai 3 principi fondamentali che orientano il nostro percorso sin dal 1978:
- L’impostazione organizzativa “dal basso”, che vede nei gruppi di volontariato di base e nelle reti territoriali gli elementi fondanti del Movimento;
- Il metodo del consenso: un processo decisionale che ha come obiettivo quello di pervenire a decisioni che tengano conto e integrino le differenze superando il metodo delle votazioni a maggioranza;
- Il principio della nonviolenza come forma concreta di azione.