Una tre giorni di incontri, dibattiti ed elaborazioni progettuali per costruire le azioni di solidarietà dei prossimi anni con centoventi associazioni da tutta Italia e 200 persone partecipanti. È questa la missione della Conferenza triennale del MoVI (Movimento di volontariato italiano) che si è tenuta a Frascati presso il Centro Giovanni XXIII dal 27 al 29 giugno.
Triennio 2022/2025 – Nel corso degli ultimi tre anni il MoVI è cresciuto in maniera rilevante, dimostrando la validità di un approccio al volontariato fondato sulla prossimità dell’azione di solidarietà. Sono nate 12 nuove reti territoriali e oltre 100 associazioni sono entrate a far parte del movimento in tutta Italia, portando il totale delle realtà di volontariato aderenti ad oltre 470.
“Il triennio che si conclude con questa conferenza – evidenzia Gianluca Cantisani, presidente nazionale MoVI – è stato un periodo di grande importanza per il movimento, che conferma e rilancia il nostro modo di fare volontariato, muovendoci dal basso e trasversali a diversi approcci e aree di impegno dei cittadini. Si è rafforzata inoltre anche la funzione di supporto che la parte centrale svolge per le reti territoriali e le realtà aderenti: oltre all’organizzazione e la gestione del servizio civile, garantiamo il supporto legale, amministrativo e gestionale, comprensivo dell’accordo con il Consorzio assicurativo etico solidale di inizio 2025 con il quale garantiamo la copertura assicurativa a tutti i volontari MoVI”.
Valori – La conferenza triennale rappresenta il momento principale nel quale il movimento riflette sui principi che guidano l’azione di solidarietà e per il cambiamento sociale che si trova alla base dell’attività quotidiana delle associazioni. E sulle sfide con le quali, a causa del difficile contesto sociale italiano, si è obbligati a confrontarsi. Per costruire una visione comune è stato elaborato un documento di base che verrà discusso nel corso della conferenza e nell’anno di preparazione alla assemblea nazionale. Questo documento si fonda sui principi di felicità e uguaglianza per tutti e definisce i diritti fondamentali che vanno garantiti alle persone e che devono diventare gli obiettivi di ogni azione di solidarietà: diritto alla vita e alla salute, diritto a vivere in pace, diritto all’educazione, diritto alla cittadinanza, diritto a vivere in territori accoglienti e relazionali, diritto alla libertà di espressione e diritto all’accesso all’innovazione. Diritti oggi sotto attacco per l’emergenza climatica, le guerre, le diseguaglianze che crescono, la democrazia che viene svuotata e che il volontariato può affermare e difendere a partire proprio dai territori che possono essere avamposti democratici dove tenere viva la nostra bella Costituzione.
Ospiti – Accanto al confronto su questi valori guida, sono previsti incontri sui temi della pace, della comunità come espressione collettiva, della responsabilità europea e della sostenibilità ambientale con la presenza di Mercedes Mas (Attivista Casapace Milano), Marianella Sclavi (Attivista e Portavoce Mean – Movimento di azione non-violenta), Silvia Nanni (Pedagogista Università L’Aquila), Pier Virgilio Dastoli (Presidente italiano del Movimento Europeo) e Sara Segantin (Attività e co-fondatrice Fridays for Future).
Obiettivi – “Il volontariato – ricorda Cantisani – mette in pratica sui territori i principi a cui si ispira. Ha un impatto quantitativo perché agisce concretamente e risolve problemi ma, mentre lo fa e applica i valori a cui si ispira, sperimenta già il futuro ed apre la strada alle istituzioni perché quei problemi siano presi in carico e risolti per sempre. Il volontariato non deve essere “il barelliere della storia” facendosi carico delle mancanze strutturali delle istituzioni ma deve, al contrario, essere lo strumento che la comunità ha per stare accanto alle persone, non lasciarle sole, stare al passo dei bisogni nuovi e trovare le soluzioni che le istituzioni possono acquisire per tenere i servizi al passo della comunità.
A livello di movimento vogliamo nei prossimi tre anni ampliare ancora la nostra rete, di aggiungere la nostra presenza in nuovi territori, dove sono in crescita gruppi promotori: ci aspettiamo una crescita di dieci reti e duecento nuove associazioni. Più importante ancora è aumentare la capacità di interconnessioni delle realtà appartenenti. Già ora il movimento sostiene le associazioni, già ora c’è uno scambio continuo di conoscenze e modalità operative. Su questo tuttavia crediamo che bisogna fare di più. L’obiettivo è arrivare a creare sempre più progetti di portata nazionale, come ad esempio lo è “Scuole Aperte partecipate”, dove le singole reti territoriali agiscono insieme la missione della rete per cambiare il proprio territorio su un tema scelto. Abbiamo l’obiettivo di attivare quattro-cinque progetti sui temi del welfare comunitario e delle case di comunità, dei beni comuni e della democrazia partecipativa, del cambiamento degli stili di vita, della giustizia, della pace e dell’ambiente, dell’economia solidale.
Stiamo inoltre avviando un percorso di riflessione e valutazione dell’impatto della riforma del terzo settore sul mondo del volontariato, in collaborazione con alcune università e con le nostre reti in tutte le regioni d’Italia: un altro banco di prova per far sentire la voce del MoVI e contribuire dopo dieci anni a migliorare la legge”.