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Basta favori ai mercanti di armi – difendiamo la 185

Il MOVI, insieme a decine di organizzazioni della società civile riunite nel coordinamento “Basta favori ai mercanti di armi”, lanciano una mobilitazione per chiedere al Parlamento di non peggiorare i meccanismi di autorizzazione e controllo e i presidi di trasparenza sull'esportazione di armamenti previsti dalla legge 185 del 1990. "In un momento così drammatico della nostra storia", afferma il presidente nazionale Gianluca Cantisani, "sembrano prevalere istanze primordiali, inseguendo l'illusione che ci si possa salvare alzando muri, armandosi, mostrando i muscoli. Ormai tutti abbiamo sempre più chiaro che l’unica strada per la pace e la sicurezza è la strada della nonviolenza: risolvere i problemi e i conflitti con la diplomazia, l'interposizione nonviolenta, l'azione non bellica di pressione, la costruzione di tavoli multilaterali per affrontare seriamente gli squilibri, i disastri ambientali e le diseguaglianze che sono alla radice di ogni guerra. La guerra è una follia!" Difendiamo la trasparenza sull’export di armi italiane.

Firma anche tu la petizione  [CLICCA]

Per approfondire:

Leggi il comunicato stampa

https://retepacedisarmo.org/petizione-basta-favori-ai-mercanti-di-armi-fermiamo-lo-svuotamento-della-legge-185-90/

https://www.bancaetica.it/la-trasparenza-sullexport-delle-armi-e-sulle-banche-armate-e-sotto-attacco-difendiamola/

PROJECT MEAN si parte per KIEV e LEOPOLI

Siamo oramai agli sgoccioli, tutto è pronto per le 70 persone che partiranno alla volta di Kiev e Leopoli per due giorni importanti di condivisione e di proposta, dall’Ucraina per l’Europa. Non è più possibile ignorare la responsabilità che abbiamo come cittadini nel sollecitare le istituzioni ad adottare soluzioni che non portino distruzione e morte, a soluzioni che rispettino il diritto internazionale e l’autodeterminazione dei popoli. Se non bastasse ce lo ricorda l’ultima tragica vicenda in Palestina ed Israele. La missione in Ucraina ha una grossa ambizione nel voler fortemente che l’Europa si doti di strumenti civili popolari come i Corpi Civili di Pace, ce lo hanno detto i nostri interlocutori ucraini quando nel luglio 2022, alla domanda “cosa avremmo dovuto fare noi europei per aiutarvi?” ci hanno risposto: “dovevate venire e scendere per le strade con noi per fermare le colonne armate”. Quasi 300 azioni nonviolente sono state registrate da una ricerca portoghese nelle prime settimane di invasione. Donne, anziani, famiglie tutte in strada a guardare negli occhi i militari russi che con non poco imbarazzo e dopo molte titubanze, si facevano strada sparando in aria per spaventare la gente che li attorniava. E se fossimo stati anche noi migliaia con loro? Come sarebbe andata? Partiamo dunque con questa ambizione, una delegazione composita: rappresentanti di associazioni nazionali e locali, parlamentari, europarlamentari, sindaci e rappresentanti ANCI, giornalisti, musicisti, esperti di nonviolenza e tanti singoli attivisti. Tra questi un bel gruppo aggregato dall'appello del MoVI, di associati e di amici, dodici in tutto.
Per chi volesse seguire a distanza sabato 14 preghiera interreligiosa universale del sabato alle 16: canale YouTube del Masci @masciadultiscout
domenica 15 conferenza internazionale sui Corpi Civili di Pace: diretta sulla pagina Facebook del MEAN @meanprogetto.