Un incontro per approfondire il ruolo e le potenzialità delle reti territoriali MOVI per attuare gli articoli 2 e 3 della Costituzione.

Stiamo percorrendo, con un buon passo, la strada che ci porterà alla prossima Assemblea nazionale (prevista per il primo weekend di giugno, a Roma).  Si intensificano gli impegni preparatori per discutere, confrontarci, e soprattutto interrogarci su quali possono essere gli strumenti più efficaci per arrivare al meglio a questo appuntamento.

L’ultimo incontro è stato giovedì 23 febbraio: La forza della rete: legami di solidarietà per ricostruire la speranza. Un incontro per approfondire il ruolo e le potenzialità delle reti territoriali MOVI per attuare gli articoli 2 e 3 della Costituzione.

Solidarietà e Uguaglianza, principi cardine dei primi due articoli della Costituzione, sono stati introdotti da Dino Del Savio (segretario del MoVI – Friuli Venezia Giulia), che li ha correttamente individuati come concetti chiave per declinare in maniera sostanziale, inclusiva, diffusa e crescente quelle dinamiche che, seppure tendenzialmente attuate negli anni della nostra Repubblica, spesso hanno lasciato adito a qualche perplessità riguardo alla loro applicazione. Allora come costruire su questi cardini il nostro impegno di Movimento di volontariato?

Nel dibattito sono emersi molti spunti. Possiamo qui, in sintesi, sottolinearne almeno tre, che sono in qualche modo indicativi per il nostro percorso, e che possiamo riassumere in tre parole chiave.

La prima è, senza dubbio, Rete. Giocando un po’ con la parola, potremmo dire che assume sicuramente il valore di relazioni durature, strutturali, ancora più di legami (Gianluca Cantisani ha ribadito, in conclusione, che questi – se sono autentici – sono prioritari rispetto a qualsiasi forma organizzata di intreccio strutturale). Quindi il nostro obiettivo è fare Rete, costruirla nell’interesse di tutti e non in modo occasionale e opportunistico (ad esempio, per partecipare a bandi pubblici). Ma poi fare Rete significa anche raggiungere l’obiettivo. In questa nostra società sempre più individualista e soggettivistica, testimoniare che si può anche stare insieme in maniera proficua e intelligente è una nota positiva, indipendentemente dal risultato raggiunto.

La seconda è, Territori. Intesi come città, province, strade, quartieri, piazza, case: tutti i luoghi dove realmente le persone vivono, con i loro bisogni e le loro esigenze, le loro aspirazioni e le loro speranze. Questi territori li dobbiamo conoscere e valutare, dobbiamo intercettarli e interpretarli, per poter lavorare con le persone (e non solo per le persone), perché altrimenti saremmo sempre limitati nelle nostre azioni. Ed è un territorio che bisogna vivere quotidianamente, non solo disegnarlo su precedenti schemi artificiosamente costruiti su criteri e modelli che non esistono più. (inventare con creatività, linguaggi e strade nuove, è un altro concetto emerso nel corso del dibattito).

Terzo: Partecipazione. È alla base del modello attivo di cittadinanza, che il nostro Movimento ha inserito stabilmente nello Statuto. Ma c’è chi (con sincerità e proprio per questo in modo efficace) dice di temere che “l’anello debole sia il processo partecipativo”, che comprende sia le istituzioni, che gli enti, sia i semplici cittadini. E allora: come attrezzarsi affinché la partecipazione non sia mero auspicio, ma pratica diffusa e frequentata nei nostri territori?

E allora ecco che gli strumenti presentati alla fine diventano fondamentali. Come una specie di paniere, una miniera a cui attingere, in misura diversa e con le specificità di ogni territorio.

Le Officine, (seminari di animazione/formazione per le reti territoriali); i Cantieri (sostegno e coinvolgimento in progetti sovraregionali e nazionali per sviluppare una particolare tematica); i Ponti (scambi e visite tra volontari, con possibile invio di testimoni e relatori per riunioni e seminari); la possibilità di essere accreditati come sedi di servizio civile e di sviluppare progetti in Rete con le associazioni socie.

Il tutto con il supporto di un nuovo sito, pensato e realizzato per funzionare adeguatamente al lavoro dei volontari, e di uno staff di segreteria nazionale che svolga il lavoro di assistenza Runts e di sostegno alle sedi territoriali, fornendo un supporto tecnico alle necessarie esigenze burocratico-amministrativa.

Non siamo proprio agli inizi del percorso, ma cominciamo a vederne più chiaramente i contorni della sagoma che prende forma. I nostri sforzi per altri incontri seminariali di preparazione saranno senz’altro un contributo molto fruttuoso per vivere un’ottima Assemblea Nazionale. A presto!

 

 

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