Il MoVI dopo 40 anni ha cambiato lo statuto confermando il valore del radicamento territoriale ma dando alle reti locali il compito di ricostruire i legami sui territori e di mettere in rete le tante risposte che il volontariato cerca di dare localmente nell’ordinarietà e nell’emergenza.

Dove le reti esistono, si è visto in pandemia, riescono ad essere pronte a dare risposte alle emergenze aiutando i cittadini e le stesse istituzioni. Dove le reti mancano e non ci sono più i  servizi di prossimità le reti MoVI possono provare a ricostruire quei legami che poi permettono, nelle emergenze, di essere pronti.

Le reti territoriali MoVi si caratterizzano per la diversità delle realtà che le compongono. La diversità costringe ad integrare i punti di vista ed essere maggiormente inclusivi. La visione delle reti MoVi è sempre plurale ed aiuta, quindi, tutte le realtà di quel territorio. Non si tratta di una visione “sindacale” o “mutualistica” ma di una visione “responsabile” e “solidale” che non difende “una parte” o “i nostri” ma che è consapevole che solo se si difendono i diritti di tutti il paese cresce ed può aspirare a non lasciare indietro nessuno.

Le reti territoriali MoVI hanno quindi un ruolo di riferimento per tutto il volontariato di un territorio e cercano di essere la casa comune di tutte le realtà, dentro e fuori dalla Riforma. Del resto il codice civile non è stato modificato, la Costituzione prevede la libera azione di cittadini singoli ed associati ed è necessario dare uguale dignità a tutte le forme del volontariato. Le reti locali MoVI accolgono tuti i volontariati, in qualsiasi forma si manifestano, e cercano di dargli voce in quanto espressioni di cittadinanza e partecipazione al bene comune.

 

Con il nuovo statuto tutte le reti MoVI sono state chiamate a rinnovarsi. In alcune regioni, in Sicilia, in Friuli, nel Lazio ed in Lombardia le reti territoriali MoVI hanno attraversato questo cambiamento traghettando le realtà esistenti. Gli statuti sono stati modificati, la costituzione delle reti locali ha seguito le regole dello statuto MoVi (più stringenti di quelli della Riforma), sono state convocate le assemblee ed anche rinnovate le cariche.

In Sicilia le reti MoVI sono presenti intorno alla costituzione di “case del volontariato” a Caltanissetta e a Gela, a Termini Imerese e Mazara. A queste si aggiunge la storica rete di Palermo. In Friuli le storiche reti MoVI provinciali si sono trasformate in reti territoriali di Udine, Pordenone e Monfalcone. Nel Lazio sono nate tre nuove reti. La rete territoriale Roma Città Metropolitana ha raccolto le associazioni presenti intorno alla sede storica di via del Casaletto. A Frosinone è nata una nuova rete territoriale sulla spinta di un percorso di lavoro svolto insieme durato più di un anno. A Viterbo la rete territoriale ha raccolto le realtà già in rete da molto tempo.

In Lombardia le reti storiche MoVI dei coordinamenti/collegamenti provinciali di Varese, Vigevano e Mantova hanno confermato l’adesione al MoVI anche come nuove reti territoriali. In Veneto intorno allo storico gruppo provinciale e regionale è nata la rete territoriale di Padova.

In Abruzzo è nata una rete territoriale MoVI a l’Aquila intorno alla Casa del Volontariato nata dopo il terremoto.

In Emilia Romagna sono nate due reti territoriali a Forlì-Cesena e a Ravenna che hanno intrapreso con il MoVi un percorso per dare una nuova strada ai propri territori e restituire rappresentanza al volontariato.

In Puglia è rinata la storica rete di Foggia ed anche ad Andria una nuova rete territoriale dopo un lungo percorso di lavoro sul territorio.

In Calabria sono nate tre nuove reti territoriali. A Reggio Calabria sono state le associazioni storiche vicine al MoVi che hanno rifondato mettendo in mano a nuove generazioni il cammino. A Cosenza la rete territoriale MoVI si è costituita con le realtà che già sono in rete e collaborano da molti anni. Nell’alto tirreno cosentino è in via di costituzione la rete territoriale Laos che raccoglie anche qui realtà che già collaborano da tempo sul territorio.

In Sardegna è nata la rete territoriale Cagliari Città Metropolitana per iniziativa anche qui di un gruppo di realtà che già collabora da tempo.

Nelle altre regioni sono in cammino gruppi promotori che devono fare la loro strada. Le reti territoriali MoVi non sono, infatti, reti temporanee di scopo o per partecipare a progetti, ma nascono per un obiettivo di medio-lungo termine che ogni rete individua in un percorso che abbiamo chiamato “Officina MoVI del futuro”, un percorso che aiuta a dare un significato su quel territorio del fare rete insieme.

“Passo dopo passo il cammino si fa” dice un detto brasiliano.

Se le reti territoriali esistono e sono attive il cammino è in atto ed il MoVI c’è.

Gianluca Cantisani

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