Conferenza 2025
Si terrà a Frascati dal 27 al 29 giugno 2025, la Conferenza Nazionale del MoVI.
Momento triennale di incontro per leggere insieme i segni dei tempi e definire le linee su cui proseguire il cammino del nostro Movimento, sarà occasione per riflettere insieme sul complesso momento che stiamo attraversando e dare nuova forza al nostro impegno per una società più giusta, più solidale, più rispettosa del pianeta.
Sono invitati a partecipare i rappresentati di tutti gruppi che aderiscono alla nostra rete o che ci sono vicini.
SABATO 28 GIUGNO
DOMENICA 29 GIUGNO
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LANCIO DELLA CONFERENZA | DOCUMENTO DI INDIRIZZO INFO E LOGISTICA | SCARICA IL PROGRAMMA
SCHEDE STAND INFORMATIVI
Programma
VENERDÌ 27 GIUGNO| 16:30 | AVVIO DEI LAVORI: introduzione e presentazione della Conferenza |
| 16:40 | Il contributo del Volontariato alla Difesa Popolare Nonviolenta (DPN) : laboratorio animato da Mercedes Mas (Casapace Milano), per comprendere il senso di una strategia di azione per la Pace che può valorizzare il nostro impegno quotidiano di volontari e avviare una riflessione su cosa può fare il MoVI come movimento. |
| 18:30 | Conclusioni a cura di Marianella Sclavi (MEAN-Movimento di Azione Nonviolenta) e promozione del Giubileo della Pace a Kiev |
| 19.30 | Cena |
| 21.00 | AAA Sognatori e visionari cercasi (1a parte) serata dedicata a conoscerci e a capire chi siamo e in che direzioni siamo lanciati. |
| 08:45 | Introduzione animata alla giornata |
| 09:00 | TRE SFIDE DELL’OGGI (E DEL DOMANI) Silvia Nanni (pedagogista dell'Università de L'Aquila) La comunità come pratica del noi. Fiorire tutti/e e ciascuno/a Pier Virgilio Dastoli (presidente in Italia del Movimento Europeo) Spazi di responsabilità dei cittadini per un’Europa solidale Sara Segantin: (attivista e narratrice, tra le fondatrici di Fridays For Future) Volontariato e lotta contro l’emergenza climatica: quali connessioni? |
| 10.40 | Pausa |
| 11.00 | Sottogruppi di approfondimento e confronto (accompagnati da facilitatori) Quali possibili ricadute e indicazioni concrete sui temi presentati per l’azione del MoVI? Condivisione in plenaria dei lavori dei sottogruppi |
| 12.45 | Commenti e riflessioni dei relatori |
| 13:30 | Pranzo |
| 15.00 | Indirizzi e orientamenti per il MoVI dei prossimi anni Lavoro partecipato (“tipo” open space) a partire dal Documento d’Indirizzo. |
| 18.00 | AAA Sognatori e visionari cercasi (2a parte) Riuniti in carovane costruiamo ponti e programmiamo scambi e collaborazioni tra gruppi e reti MoVI che condividono un comune tema/area di impegno. |
| 20.00 | Cena |
| 21.30 | Bolle per adulti! di e con Fabio Saccomani spettacolo di satira politica e bolle di sapone. Colonialismo, vendita di armi, sfruttamento e potere sono i temi affrontati e declinati in modo comico, caustico e irriverente… |
| 08:30 | Introduzione animata alla giornata |
| 08:45 | InformaMoVI stand informativi su progetti e proposte del MoVI (vedi sotto elenco degli stand) |
| 10.00 | Siamo MoVImento plenaria animata di confronto e dibattito sul documento di indirizzo (con pausa ore 11.00) |
| 12.00 | Conclusioni e lancio dei prossimi passi a cura del presidente Gianluca Cantisani |
| 12.45 | Pranzo |
| 14.10 | Partenze |
In collaborazione con

Ci sarà anche il MoVI sulla spiaggia di Cutro il prossimo 11 marzo alle 14.30, per esprimere solidarietà con le vittime del naufragio e con le loro famiglie e per sostenere precise richieste affinché tragedie simili non si verifichino più. La strage di Cutro non è stato un incidente imprevedibile, ma solo l’ultima di una lunghissima serie di tragedie che si potevano e si dovevano evitare.
Insieme alle realtà e alle reti promotrici di questa mobilitazione, ci proponiamo di aprire un percorso di iniziative, incontri, manifestazioni, affinché si “inverta la rotta”.
Condividiamo e rilanciamo l’analisi e le seguenti proposte.
La strage di Cutro non è stato un incidente imprevedibile. È solo l’ultima di una lunghissima serie di tragedie che si dovevano e si potevano evitare.
Le persone che partono dalla Turchia, dalla Libia o dalla Tunisia sono obbligate a farlo rischiando la vita a causa dell’assenza di canali sicuri e legali di accesso al territorio europeo.
I governi hanno concentrato i loro sforzi solo sull’obiettivo di impedire le partenze, obbligando chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà a rivolgersi ai trafficanti.
Se le persone morte nel mare davanti a Cutro avessero potuto chiedere e ottenere un visto umanitario non avrebbero rischiato la vita.
Se ci fosse stato un programma di ricerca e salvataggio europeo o italiano, quel terribile naufragio si sarebbe potuto evitare.
Sulle responsabilità delle autorità competenti indagherà la magistratura.
Ma chi ha responsabilità politiche, in primo luogo il governo, non può ribaltare la realtà e scaricare sulle vittime il peso di una strage che ha visto la perdita di 71 esseri umani che si potevano e si dovevano salvare.
È arrivato il momento di dire basta e di fermare le stragi.
Anche Ranieri Zution – esperto di welfare e secondo relatore di questa conferenza regionale – ha sottolineato l’importanza della fragilità come leva per il consolidamento dei legami sociali. La società individuale di oggi è in crisi sociale, demografica, economico/finanziaria, energetica, ambientale e sanitaria. In questo scenario, è necessaria un’inversione di tendenza. A tal proposito, Zution ha sottolineato che per superare l’individualismo imperante nella società (obiettivo che non è scontato raggiungere), serve empatia. La fragilità come innesco sociale, però, va prima vista dentro di noi per poi essere vista negli altri.
Zution ha concluso il suo intervento con un concetto in cui anche il MoVI crede fermamente: «quando una comunità fa proprio l’appello della fragilità e ci lavora su, il primo beneficio è per la comunità stessa. Coesione è sicurezza».
Il terzo relatore della conferenza è stato Fabrizio Coccetti, già capo scout d’Italia che, parlando di educazione degli adulti come cittadini partecipi e solidali, ha centrato l’attenzione sul concetto di rischio. Prendere in considerazione il rischio, infatti, fa parte del comportamento responsabile degli esseri umani, ed è sempre parte dell’educazione, a qualsiasi livello. «Progettare è rischio, generare è rischio». L’educazione è, quindi, anche un processo di trasformazione e il cambiamento, per essere grande, deve partire dal basso.
In questo senso, prendendo esempio da don Lorenzo Milani, si può rischiare e scommettere per essere protagonisti nel luogo in cui si abita. Partire dal basso, appunto. Il cambiamento, per realizzarsi, deve partire dal desiderio; un concetto dimostrato dall’Italia del secondo dopoguerra.
Nel pomeriggio i partecipanti si sono divisi in gruppi, guidati dagli animatori del progetto “Prove tecniche di volontariato”. Dalla fase di ascolto si è passati a quella generativa, in cui si sono costruite alcune basi utili a indirizzare il percorso futuro del MoVI.
I gruppi hanno trattato questi temi:


